
È la storia di un’avventura da cui sono nate tante storie che si sono separate, poi di nuovo intrecciate, poi ancora divise. Al momento una sottile ragnatela unisce l’Alto Mondo, il Plat Pays e il Continente Nero.
Bisogna risalire all’incontro primigenio sette anni fa in un fumoso appartamento di Bruxelles dove la birra fluiva copiosa e non mancavano mai buon umore e piatti da lavare. Dopodiché, non ci si perse di vista grazie a una lunga serie di ritrovi (casuali o guidati dal destino?) che hanno scandito il passare del tempo; anche se ogni volta sembra che nulla sia cambiato. Da Bruxelles qualcuno è tornato; altri sono partiti per luoghi disparati: Bologna, Parigi, Madrid, Benin, India, Burkina Faso. E ogni trasferta intervallata da nuove riunioni: Bruxelles (sempre e comunque), Torino (diverse volte), Bologna, Liguria, Stoccolma, Dolomiti, Alpi Provenzali.
Ora le strade sono tornate a incrociarsi, realmente e virtualmente, in una splendida isola che non c’è. Un luogo lontano ma vicino, etereo ma concreto, ci ha accolti e riportati insieme. I padroni di casa sono una funzionaria della Croce Rossa e un videogiornalista (entrambi provenienti da quel piccolo paese al centro d’Europa) che si sono trasferiti in Burkina Faso dove hanno messo in piedi un ricchissimo diario di bordo in cui raccontano le esperienze, le emozioni, le sensazioni e la vita in un ambiente così diverso, nuovo e affascinante. Hanno ospitato fisicamente gli altri protagonisti della storia; l’Alto Mondo li ha visitati sottoforma di bit.
Nessuno può dire dove si rivedranno ancora ma i suggerimenti sono bene accetti.
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Fotocomposizione di Jo au Faso